Il presidente della Colombia, Juan Manuel
Santos, dovrà muoversi con l’abilità di un chirurgo per conciliare pace,
giustizia e verità dopo quasi cinquanta anni di guerra interna
In un suo recente articolo, Grace Jaramillo Domingo sostiene che il
presidente colombiano Juan Manuel Santos dovrà possedere l’abilità di un
chirurgo per condurre in porto il processo di pace annunciato, che
questa settimana entra nella fase decisiva. Si attendono infatti
dichiarazioni dei guerriglieri delle Farc in merito alla propria
disponibilità a negoziare col governo.
Si spera che il prossimo 5 ottobre ci si possa sedere a un tavolo delle trattative ad Oslo per poi proseguire a Cuba. Le parti saranno accompagnate da Cile e Venezuela, mentre Norvegia e Cuba saranno garanti dei negoziati. I temi sul tavolo saranno sei: politica di sviluppo integrale, partecipazione politica, fine del conflitto, il problema della droga, vittime e verità ed applicazione e verifica del processo di pace.
Si spera che il prossimo 5 ottobre ci si possa sedere a un tavolo delle trattative ad Oslo per poi proseguire a Cuba. Le parti saranno accompagnate da Cile e Venezuela, mentre Norvegia e Cuba saranno garanti dei negoziati. I temi sul tavolo saranno sei: politica di sviluppo integrale, partecipazione politica, fine del conflitto, il problema della droga, vittime e verità ed applicazione e verifica del processo di pace.
Santos è cosciente del fatto che bisogna sfatare prima di tutto l’idea
che l’unica soluzione sia militare – punto di vista sostenuto dal suo
predecessore Alvaro Uribe, oggi critico nei confronti della proposta di
pace – e, in secondo luogo, sfatare i fantasmi del precedente processo
di pace in cui, tra il 1998 e il 2002, il presidente Andrés Pastrana
concesse molto in cambio di molto poco. Per questo non mancheranno
critiche interne.
Ma Santos sa anche che se non si raggiunge la pace, l’alternativa è
aggiungere ancora più vittime ai 300 mila morti che questa guerra
interna, che dura da mezzo secolo, ha già causato, nonostante l’enorme
appoggio alle spese militari ricevuto dal “Plan Colombia” sostenuto da
Washington. Il presidente dovrà dunque muoversi con cautela perché non
sarà facile mediare tra la necessaria riconciliazione, la questione
della giustizia e della verità in materia di crimini commessi dalle
diverse parti (esercito, guerriglia e paramilitari) e il ritorno alla
vita civile e politica delle Farc e dei 1500 guerriglieri dell’Eln, che
sono da includere in tutto il processo.
Le prossime settimane saranno decisive.
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