domingo, 2 de septiembre de 2012

Un delicato processo di pace

Il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, dovrà muoversi con l’abilità di un chirurgo per conciliare pace, giustizia e verità dopo quasi cinquanta anni di guerra interna

In un suo recente articolo, Grace Jaramillo Domingo sostiene che il presidente colombiano Juan Manuel Santos dovrà possedere l’abilità di un chirurgo per condurre in porto il processo di pace annunciato, che questa settimana entra nella fase decisiva. Si attendono infatti dichiarazioni dei guerriglieri delle Farc in merito alla propria disponibilità a negoziare col governo.
Si spera che il prossimo 5 ottobre ci si possa sedere a un tavolo delle trattative ad Oslo per poi proseguire a Cuba. Le parti saranno accompagnate da Cile e Venezuela, mentre Norvegia e Cuba saranno garanti dei negoziati. I temi sul tavolo saranno sei: politica di sviluppo integrale, partecipazione politica, fine del conflitto, il problema della droga, vittime e verità ed applicazione e verifica del processo di pace.
Santos è cosciente del fatto che bisogna sfatare prima di tutto l’idea che l’unica soluzione sia militare – punto di vista sostenuto dal suo predecessore Alvaro Uribe, oggi critico nei confronti della proposta di pace – e, in secondo luogo, sfatare i fantasmi del precedente processo di pace in cui, tra il 1998 e il 2002, il presidente Andrés Pastrana concesse molto in cambio di molto poco. Per questo non mancheranno critiche interne.
Ma Santos sa anche che se non si raggiunge la pace, l’alternativa è aggiungere ancora più vittime ai 300 mila morti che questa guerra interna, che dura da mezzo secolo, ha già causato, nonostante l’enorme appoggio alle spese militari ricevuto dal “Plan Colombia” sostenuto da Washington. Il presidente dovrà dunque muoversi con cautela perché non sarà facile mediare tra la necessaria riconciliazione, la questione della giustizia e della verità in materia di crimini commessi dalle diverse parti (esercito, guerriglia e paramilitari) e il ritorno alla vita civile e politica delle Farc e dei 1500 guerriglieri dell’Eln, che sono da includere in tutto il processo.
Le prossime settimane saranno decisive.

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